la Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa

La Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa, estesa su 705 ettari nel nord di Roma nella Media Valle del Tevere, interessa i comuni di Nazzano, Torrita Tiberina e Montopoli di Sabina. La zona umida è caratterizzata dalle anse del Tevere, il lago di Nazzano e il tratto finale del fiume Farfa. Istituita nel 1979, la riserva è considerata una zona umida di importanza internazionale e fa parte della Rete Natura 2000. La fauna e la flora presenti includono numerose specie animali e vegetali, come il cormorano, la garzetta, la tartaruga palustre e il gatto selvatico. Inoltre, la riserva offre diverse attività ricreative, come birdwatching e canoa, gestite in modo sostenibile.

 

Flora e fauna della Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa

La Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa presenta una varietà di ambienti, tra cui il canneto, la boscaglia alveare, il bosco di palude e ripariale e le foreste. Nel canneto si possono trovare piante come la ginestra e il biancospino, mentre nella boscaglia alveare fioriscono ciclamini e orchidee selvatiche. Il bosco di palude e ripariale ospita piante come l’alloro e le felci, mentre le foreste sono caratterizzate dalla presenza di alberi come il Ceratofillo. La riserva è abitata da una vasta gamma di animali, tra cui 187 specie di uccelli, mammiferi, anfibi, rettili e pesci. La fauna comprende la lontra europea, il gatto selvatico, la cicogna bianca, il nibbio bruno e il martin pescatore di fiume. La riserva è un importante habitat naturale e un luogo ideale per gli appassionati di birdwatching e di escursioni naturalistiche.

Storia e cultura dell’area della Media Valle del Tevere

L’area della Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa è abitata fin dal Paleolitico, testimoniato dalla presenza di siti archeologici. La zona era attraversata da vie di transumanza e strategie di passaggio di persone e merci. Durante l’epoca romana, l’assetto viario si sviluppò con la presenza di numerosi approdi lungo le sponde dei corsi d’acqua e testimonianze archeologiche di ville rustiche e aziende agrarie. Dopo la fine dell’impero romano, le campagne furono abbandonate e distrutte, ma grazie all’aiuto delle abbazie il territorio fu riunificato e fortificato. Ciò portò all’incastellamento e allo sviluppo urbano delle tre cittadine di Nazzano, Torrita Tiberina e Montopoli. Oggi, l’uomo ha mantenuto un forte legame con la natura, come dimostrato dalle culture e tradizioni locali, come la produzione di vino e l’agricoltura biologica. L’area è ancora utilizzata per la transumanza e la pastorizia, e la presenza di molte specie animali e vegetali è ancora molto importante per la sopravvivenza della comunità locale.

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